
La cucina è Vita!
La cucina è il luogo in cui si svela la tempra di ciascun professionista o futuro tale. Essere cuoco per chi prende in mano la padella tra i fornelli è senza dubbio l’apoteosi di sé.

Ben troppe volte vedo e ho visto nel corso della mia esperienza lavorativa, una netta svalutazione della mansione a cui si prepone di solito un appassionato del gusto. Al contempo ho deciso di metter in luce sempre chi nella pietanza non intravede solo una soddisfazione del palato, ma anche un momento di felicità. Questa, a mio dire, è e resterà sempre una scelta come quella che ogni chef compie di giorno in giorno a partire dalla preparazione fino al service gridato con adrenalina nei più affollati turni di lavoro.
Del resto chi sta leggendo le mie parole e avrà un’immediata figurazione mentale di ogni suo servizio, non ha dubbio sul fatto che la cucina sia vita vera e propria, così come lo è per lo chef Giuliano Coppola.


Prese le redini familiari della cucina tipica della nonna, Giuliano fa quotidianamente quella scelta di cui sopra, cioè la felicità vista non solo come individuale, concepita sotto un profilo collettivo. Con la sua cucina lo chef sin da piccolo ha compreso che il cibo può essere un potente veicolo di trasmissione generalizzata d’euforia e socialità.

Difficile da spiegarsi quando una passione ti nasce dal profondo anche solo osservando le mani impastate della propria ascendenza. Giuliano ricorda le domeniche d’infanzia, quando la pietanza tipica della nonna permetteva di rallegrare la giornata e renderla un simbolo d’unione, che solo i nostri avi più prossimi sanno regalarci.
“Ero piccolo e di domenica nei piccoli quartieri si iniziava a cucinare presto e si comincia ancora. Mia nonna non ci faceva mai mancare le polpette la domenica e io stavo lì a guardarla mentre metteva gli ingredienti senza nessuna bilancia, passo dopo passo fino alla cottura e sentivo l’odore dell’olio che scoppiettava per poi degustarla.”


Accordi Sound Experience
Con lo Chef Coppola la cucina diventa la vita stessa. Un indissolubile visione del lavoro tra i fornelli come identificazione personale. La cucina di Giuliano diventa il simbolo di gioia, cura del dettaglio e primato del gusto. Classiche virtù del cuoco che fa della cucina la conduzione di vita.
Attualmente lo chef Giuliano Coppola lavora presso un locale sito a Giugliano in Campania di nome Accordi Sound Experience, dove la brigata intera cerca di garantire qualità, professionalità nel servizio ma anche la gioia del palato.
Accogliere la clientela con il sorriso e renderla felice con il cibo, due elementi portanti la loro attività.




Instagram Page: coppola_giuliano
Giuliano Coppola
Come ti sei avvicinato alla cucina?
Sin da piccolo andavo nel locale di un amico di mio padre, quasi familiare, dove ho cominciato a fare il cameriere.
Passione lavorativa: quanto conta in questo lavoro?
Ė la prima cosa in questo mondo. Mettere passione e cuore soprattutto quando si crea un piatto.
Cosa deve possedere uno chef che si rispetti?
Uno chef deve possedere il pugno di una brigata e fare rispettare tutte le regole e le norme che esistono in una cucina.
Qual è il tuo piatto preferito?
Non ho un piatto preferito , ma amo molto prendere piatti tradizionali, anctichi e rivisitarli.
Quali sono le maggiori difficoltà che hai dovuto fronteggiare nella tua carriera e le più grandi soddisfazioni?
Partire da zero ovviamente quando me ne andai a vivere a Londra, soprattutto per la lingua, per la cucina diversa e per far capire a loro la mia cucina.
La più grande soddisfazione in Uk è stata quella di aver concquistato una cucina proprio lì, in terra estera.
Oggigiorno per il cliente un piatto è più una ricetta, un’esperienza o un’emozione?
Ė un viaggio per chi ama ascoltare passo dopo passo il contenuto di tutto anche in un semplice piatto. Credi sia giusto così.
Posso felicemente denotare le tue origini campane che in cucina hanno senza dubbio lasciato l’impronta nel mondo. Quale piatto tipico della tua cultura partenopea ami creare?
Le polpette, per un semplice motivo che ora ti spiego.
Ero piccolo e di domenica nei piccoli quartieri si iniziava a cucinare presto e si comincia ancora. Mia nonna non ci faceva mai mancare le polpette la domenica e io stavo lì a guardarla mentre metteva gli ingredienti senza nessuna bilancia, passo dopo passo fino alla cottura e sentiivo l’odore dell’olio che scoppiettava per poi degustarla.
E quale, laddove vi sia, hai modificato sempre secondo il tuo stile?
Proprio le polpette. Da quelle classiche e non, amo farle di tutti i gusti.
Essere chef ai tempi attuali…..
Per me significa tutto….In questi mesi senza la mia cucina mi sento un uomo morto.
Dove lavori attualmente e quali aspirazioni hai nel lavoro?
Lavoro a Gugliano in un locale di nome Accordi Sound Experience dove sono chef. Questa cucina sta portando soddisfazioni al cliente e ci dispiace che causa Covid-19 ci siamo fermati. Non appena ci riprenderemo torneremo a soddisfare la nostra clientela con più carica e nuovi menù.
Io Dedico…
Non bidogna mai arrendersi nella vita, soprattutto se hai un sogno bisogna fare di tutto per farlo diventare realtà.
Il mio motto è …Il fuoco aiuta sempre il cuoco!
RICETTA DELLO CHEF COPPOLA GIULIANO
Voglio condividere con voi:

Pappardelle ai funghi porcini e carpaccio di tartufo nero.
Funghi porcini 150gr
Pappardelle fresche 120gr
Olio d’oliva PRIMAMATTINA
Carpaccio di tartufo nero AARON TRUFFLES
Birra RAIS CHIARA (Azienda o.b.s. officina brassicola siciliana)
Sale
Pepe
Prezzemolo
Preparazione:
Mettere l’acqua in ebollizione con sale e olio (l’olio nell’acqua di cottura serve per la pasta fresca ossia per cercare di non farla rompere). Poi aggiungere le pappardelle e farle cuocere per circa 3/4 minuti.
Far soffriggere uno spicchio d’aglio con l’olio extravergine d’oliva PRIMAMATTINA e aggiungere i funghi porcini. Passati 5/6 minuti di cottura fai sfumare con la birra RAIS CHIARA con l’aggiunta di sale, pepe e prezzemolo a piacere.
Una volta pronta la pasta amalgamare il tutto in padella aiutandosi con l’acqua di cottura, che contiene l’amido scaricato dalla pasta e aiuta ad amalgamare meglio formando il composto cremoso.
Per completare la pietanza ho usato il carpaccio di tartufo nero dell’azienda AARON TRUFFLES e un filo d’olio PRIMAMATTINA a crudo per finitura.
Chi lo desidera può definire il piatto col pecorino.

