
MANGIA PREGA AMA
La ricerca di sé talvolta ti conduce a intraprendere percorsi interiori che cominciano solitamente con un drastico accadimento. Il peggiore dei quali coincide con la perdita dell'amore, Il primo momento in cui riconosci la mancanza di un'emozione, tardi a dormire come inizio di una lunga e tormentata conoscenza di sé. Scoprire che quella sensazione così prorompente e travolgente qual è l'amore. Quando lo si conosce si capisce ch'esso è la forza più intensa che possa esistere. Talmente tanto potente da lasciare un vuoto altrettanto significativo e profondo. Ecco perché quando l'amore se ne va è impossibile non capirlo. La vera difficoltà sta nel riconoscerlo, soprattutto a se stessi.
Elizabeth aveva tutto: una grande casa, una brillante carriera come giornalista, ma non aveva più l'amore per la sua vita in apparenza perfetta.
"Non voglio più essere sposata. Mio marito stava dormendo nella stanza accanto. Io lo amavo e odiavo in parti uguali...."
Era una costante ripetizione mentale, la sua. Cercava di non guardare in faccia la realtà...di non guardarsi dentro, ma la costante necessità di sentirsi felici prevale sempre. Decise dunque di dar vita a un velocizzato percorso di conoscenza interiore che diparte proprio dalla sua separazione. La scelta fu immediata in modo da liberarsi in modo sbrigativo del suo passato, cedendo ciò che le apparteneva al suo ex marito. Una decisione che nasconde la volontà di cancellare nell'immediato la vita condotta finora. Ecco che dalla perdita dell'amore si concatena spesso una trasversale ricerca di sé, quasi come esso ti formasse, ti creasse e una volta perso devi riscoprirti. E ciò è accaduto a Liz quando scelse di cominciare il lungo viaggio della felicità avente come tappe Roma, India e Bali.
Liz scoprirà una piccola nuova parte di sé dal piacere della cucina italiana e la fonetica della lingua natia, fino alla meditazione indiana che le permetterà di conoscersi per poi concludere con la riscoperta dei piaceri e del vivere d'amore in Indonesia. Ella ritrova sé costruendosi poco per volta e permettendo a se stessa di rinascere.
La Gilbert emoziona con un linguaggio diretto e chiaro sia nelle parti descrittive che in quelle discorsive, inclusivo anche di tonici comici e leggeri. Un ottimo excursus interiore per chi ha perso l'amore e con esso la propria ragione d'esistere, ma lotta contro le sue insicurezze per essere felice. Seppur una persona nuova.
"Il libro di una generazione di donne alla ricerca dell'autenticità"
L'Espresso

IL QUADRO MAI DIPINTO
"Voglio tenere con me solo la visione di noi, di noi adesso. Credo che il dono più grande che possiamo fare a qualcuno sia la reale visione di quello che siamo, quella autentica e imperfetta".
Le parole di Bisotti mi risuonano nella mente fino a prender spazio nella mia anima. Lo scrittore è in grado di parlare di un sentimento senza sforzo alcuno. Il suo discorrere è sempre molto criptico ma al contempo così fluido e libero che a stento riesci a interrompere la lettura. Il racconto si ambienta, stavolta, nei ricordi mancanti di Patrick che a seguito di un incidente durante un viaggio in aereo perde momentaneamente la memoria, dimenticando alcuni frangenti della sua vita passata e attuale. L'unico punto fermo è un quadro che non è riuscito a terminare e che lo spinge a seguire una donna che incontrerà a un evento organizzato, riconosciuta come colei che non è riuscito a dipingere per concludere il suo quadro.
Il suo viaggio parte dall'Accademia delle Belle Arti di Roma, dove insegnava Pittura fino ad arrivare a Venezia, precisamente alla Residenza Punto Feliz.
"Punto Feliz era l'arrivo da cui partire, il biglietto per la felicità."
La felicità. E' una scelta. Quando decidi che vuoi essere felice tutto si spiega a favore della sua realizzazione. Patrick ha lottato per ricercarla e la ritroverà ripercorrendo il suo passato, in modo inconsapevole poichè non lo ricordava. Lo ha aiutato il destino perchè esso ti riporta sempre dove devi essere, anche se tu fai di tutto per allontanartene.
"E tutta questa gente che sta insieme senza amore non ha il coraggio di cambiare. E tutta questa gente che si ama e non sta insieme non ha il coraggio di rischiare. Ma tutta questa gente così ferma dove pensa di andare? Sempre in viaggio e sempre così lontana dall'amore. Tutta questa gente non lo sa e non lo sa neppure lei signorina, che il dolore lo esorcizzo per non sentirlo chiacchierare troppo forte. Se ci rido sopra lo sento meno. E mi sento meno solo. Tutta questa gente siamo noi."
Patrick è un pittore e disegna l'animo. Lo insegna a Roma, ma decide di cambiare il suo futuro per andare a Venezia, inconsapevole che il destino stava agendo per lui. Quel futuro tanto desiderato null'altro è che il suo passato.
Un racconto che si dispiega nalla mente del protagonista tra memoria e amnesie, quando lo stesso incontra lo sguardo di Raquel, la donna del quadro mai dipinto.
"Gli amori più belli, ogni tanto vengono fuori dalla piega segreta di ciò che in apparenza può sembrarci uno sbaglio". Talvolta i peggiori nemici del nostro futuro siamo noi stessi. Cerchiamo di scappare da ciò che proviamo per paura, per colpa del giudizio degli altri o nostro. Ci sarà, però, sempre una forza maggiore che ti porterà dove devi essere, anche se tu continui a scappare.
E, quella forza si chiama Destino. "Puoi andare dappertutto ma non ti allontani da quel che hai dentro. Se una persona diventa il tuo luogo dove pensi di andartene?". "...E dopo tutto questo correre , dopo tutto questo cercare e cercarsi, aveva forse fatto la sua conquista più importante...."
